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Trento, 23 ottobre 2013 Poter scegliere di far parte e partecipare a quella che mi viene da definire «economia minuta» che si sviluppa attraverso i gruppi di acquisto solidale (Gas) è oggi fondamentale per molte persone e per gli stessi agricoltori trentini dai quali numerose famiglie si rifornisco. L’innescarsi di queste relazioni dirette, o comunque a brevissima catena, promuove un’agricoltura di qualità e rispettosa dell’ambiente e della salute di chi vive nel e del nostro territorio. Questo è uno degli obiettivi della coalizione di centrosinistra autonomista che sta particolarmente a cuore agli Ecologisti civici - VERDI europei. Mi preme dire che secondo il VI censimento dell’agricoltura, che ha come anno di riferimento il 2010, la sau (superficie agricola utilizzata) a livello nazionale è diminuita del 2,5%, mentre in Trentino del 5%. Questo perché da un lato le politiche urbanistiche hanno eroso terreno all’agricoltura e dall’altro lato stiamo assistendo all’abbandono di terreni produttivi. La nostra terra deve essere coltivata da giovani motivati ad avviare nuove aziende rilevando terreni abbandonati. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo usare precisi strumenti di policy come, ad esempio, le iniziative che sostengono chi vuole diventare imprenditore agricolo attraverso scelte sostenibili per l’ambiente e legate al turismo. Ovviamente, pero, tutto ciò non può avvenire se la pubblica amministrazione non segue il passo dei tempi e non sa rispondere con gli idonei strumenti a chi di agricoltura campa. Uno dei punti programmatici della coalizione è l’investimento nella digitalizzazione della nostra pubblica amministrazione per migliorare processi e procedure e consentire la totale messa in rete delle informazioni. Questo deve riguardare tutti i settori, perché sembra che alcuni rimangano più indietro di altri, e mi riferisco proprio a quello agricolo. Faccio un esempio che mi è toccato in prima persona. A seguito di una richiesta che ho ricevuto via Pec (posta certificata), ho dovuto presentare delle integrazioni al piano aziendale agricolo. Ho quindi risposto alla richiesta nei termini usando la stessa modalità. Dopo un paio di giorni, mi telefona il funzionario del servizio avvisandomi che i termini erano ormai scaduti. Ho precisato che avevo risposto usufruendo della Pec, al ch il funzionario mi ha fatto presente che in quel modo «la posta sarebbe andata a Trento». Insomma, egli avrebbe preferito che passassi da lui in ufficio con le integrazioni stampate su carta perché forse strumenti, oggi ormai d’obbligo nella comunicazione con gli enti, non gli sono molto familiari. Evidente che esiste un gap che deve essere colmato, perché non è ammissibile che da un lato i cittadini vengano spinti verso l’impiego di nuove procedure informatizzate e dall’altro ci troviamo di fronte a generazioni ancora legate alle sudate carte che non si rendono conto come in questo modo, oltre a essere responsabili della riduzione dell’efficienza delle imprese, non contribuiscono certo allo sviluppo di un modello di innovazione organizzativa della pubblica amministrazione trentina. Anche per questo, la coalizione di centrosinistra autonomista vuole introdurre strumenti strutturali e diffusi che consentano la valutazione dei risultati e del miglioramento continuo dei nostri uffici, in un’ottica di benchmarking tarato sui migliori livelli europei. La forza dell’innovazione, di cui tanto si parla in questa campagna elettorale, sono le persone. Non si può prescindere, pertanto, da una formazione permanente dei dipendenti pubblici che faccia acquisire loro la consapevolezza del ruolo strategico che sono chiamati a svolgere dentro l’ente pubblico al servizio dei cittadini e delle imprese. Chiara Torresan |
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